domenica 27 gennaio 2008

Pneumotorace

Definizione: Patologia del polmone sano caratterizzata dall’accumulo di aria nel cavo pleurico, giunta attraverso il polmone o la parete toracica, con conseguente caduta del gradiente pressorio negativo necessario per l’espansione del parenchima polmonare.








Cenni di fisiologia: non voglio annoiarvi con i dettagli di fisiologia respiratoria, ma alcune nozioni sono indispensabili per capire facilmente di cosa stiamo parlando.

Il polmone non ha muscoli ma solo strutture elastiche che, se non vi fosse l’aria dentro e una pressione negativa che ne stira le pareti fuori, collasserebbe su se stesso. Quindi nella cavità pleurica vi è una pressione negativa, un “vuoto” che tiene disteso il polmone. Quando il diaframma si muove, non fa altro che aumentare questa pressione negativa che stira le pareti polmonari espandendo il parenchima ed aspirando l’aria. Al cessare del movimento del diaframma, la componente elastica richiama il parenchima, espellendo l’aria. Quando questa pressione negativa viene meno, la componente elastica del polmone lo porta a collassate.

Possiamo distinguere2 forme di peumotorace:

1. spontaneo

2. traumatico

Lo pneumotorace spontaneo è causato dalla rottura di bolle d’aria presenti nel parenchima polmonare sin dalla nascita o formatesi come conseguenza di un’area di atelettasia che, stirando il parenchima intorno, causa le bolle. Le forme “congenite” sono tipiche dei soggetti longilinei ed alti e si presentano in seguito a stress fisico.

Lo pneumotorace traumatico è conseguente alla rottura traumatica delle coste o della parete toracica.

In entrambi i casi, la condizione più pericolosa è la formazione di uno pneumotorace iperteso, quando l’aria riesce solo ad entrare nel cavo pleurico ma non ad uscire (vedi il meccanismo a valvola dei lembi nei traumi della parete toracica). In questo caso, la quota di polmone che si collassa può essere completa.

Quadro clinico

Nella forma tipica, lo pneumotorace si presenta con un dolore improvviso ad un emotorace o al dorso, trafittivo, seguito da dispnea anche a sforzi minimi, tachipnea con ipossia

Per la diagnosi di conferma è indispensabile, accanto alla auscultazione che può rilevare una area con scomparsa del murmure vescicolare, l’esecuzione della semplice radiografia toracica in 2 proiezioni.

La terapia dipende dall’entità del pneumotorace e dalla gravità della dispnea. Nella maggior parte dei casi, una piccola falda di pneumotorace tende alla risoluzione spontanea, anche se sono necessari alcuni giorni di ospedalizzazione per seguirne l’andamento e per escludere eventuali recidive. In questi casi, la somministrazione di ossigeno al 50-60% con maschera di Venturi può velocizzare la guarigione.

Nei pazienti con pneumotorace pari al 15-25% di un polmone o con grave dispnea, può essere necessario posizionare un drenaggio.



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